GONFIORE ADDOMINALE?

Il gonfiore addominale è un fastidio comune che può tormentare a qualsiasi età, e che colpisce, in particolare, una parte della popolazione dei Paesi occidentali. In questo articolo, indagheremo gli effetti del gonfiore addominale e le principali cause, dopo averne dato una definizione chiara e concisa.

Il gonfiore addominale: che cos'è?

Soffrire di gonfiore intestinale e stomaco gonfio significa ritrovarsi spesso alle prese con una spiacevole sensazione di pienezza e di tensione a livello di stomaco e intestino.

In molti casi non è affatto raro che il gonfiore addominale sia da attribuire all'alimentazione, soprattutto se si mangia troppo e in maniera non controllata. Altre volte, invece, questa condizione è il sintomo di un problema di salute sottostante che può richiedere una diagnosi più approfondita, per esempio basata su esami del sangue e altre analisi indicate dal medico.

I meccanismi alla sua base sono complessi e a volte questo è il risultato di più problemi che si combinano fra di loro.

Per questo, per individuare un trattamento adatto è necessario ricordare che può trattarsi di un disturbo multifattoriale.

Cause del gonfiore addominale

Il gas presente nel tubo digerente può provenire essenzialmente da due fonti: l'aria ingerita e il gas prodotto dalla flora batterica intestinale.

La maggior parte delle persone lo espelle da 13 a 21 volte al giorno attraverso la bocca e l'ano, ma non manca chi soffre di problemi come gonfiori, flatulenza e meteorismo.

In genere il gonfiore addominale è associato a disturbi o patologie gastrointestinali, ma può anche comparire in individui senza alcun particolare problema di salute; in questo secondo caso si parla, più specificatamente, di gonfiore funzionale.

Fra i fattori ritenuti più comunemente responsabili di questo fastidio sono inclusi:

  • l'ingestione di aria;
  • l'aver mangiato troppo;
  • l'assunzione di cibi dall’elevato contenuto di fibre (come la verdura e i legumi);
  • la stitichezza;
  • la difficoltà nel metabolismo di digerire alcuni nutrienti (come nel caso di un'intolleranza al lattosio);
  • la proliferazione di batteri nell'intestino tenue;
  • l'aumento di peso;
  • l'assunzione di alcuni farmaci (come l'acarbosio, un antidiabetico, e medicinali contenenti lattulosio o sorbitolo);
  • il reflusso gastroesofageo;
  • la sindrome del colon irritabile;
  • la celiachia;
  • l'insufficienza pancreatica;
  • la sindrome da svuotamento (una possibile complicanza di trattamenti dell'ulcera duodenale o dell'obesità);
  • asciti (accumuli di liquido nella cavità addominale).

Inoltre, la distensione addominale viene comunemente associata anche a:

  • cisti ovariche;
  • sindrome premestruale;
  • fibromi uterini;
  • ostruzioni intestinali parziali.

Alla base del gonfiore addominale potrebbero anche esserci:

  • un'ipersensibilità gastrointestinale al dolore;
  • un'alterazione della motilità intestinale, che porta a sua volta a un'alterazione della distribuzione dei gas nell'intestino;
  • il grasso intra-addominale (in soggetti con un indice di massa corporea, BMI, superiore a 30) che può aumentare la sensibilità alle fluttuazioni del volume del contenuto intestinale;
  • fattori psicogeni, come lo stress, la depressione, l'ansia, gli attacchi di panico e l'insonnia;
  • nelle donne, fattori ormonali;
  • alterazioni della flora batterica intestinale, che possono causare gonfiore sia direttamente, producendo gas, sia indirettamente, promuovendo un'infiammazione cronica.

Quest'ultima dipende soprattutto dalla flora batterica intestinale, responsabile della fermentazione dei residui della digestione (in particolare gli oligosaccaridi fermentabili – Fos – e le proteine) e della produzione di molecole come metano, idrogeno e ammoniaca attraverso processi di putrefazione.

La flora batterica intestinale può produrre più gas a causa di alterazioni delle capacità digestive e di assorbimento, in particolare:

  • cattiva digestione dovuta a insufficienza pancreatica esocrina, pancreatite cronica, resezione pancreatica, interventi gastroduodenali, colestasi di origine biliare;
  • malassorbimento associato, per esempio, a celiachia, proliferazione eccessiva dei batteri o dei funghi nell'intestino, candida, malattie infiammatorie intestinali, giardiasi, linfomi intestinali, enterite microscopica;
  • malassorbimento di carboidrati (FODMAPs – fermentable oligosaccharides, disaccarides, monosaccarides and polyols), in particolare:
    • Fos e Gos (Frutto- e Galatto-oligo-saccaridi), presenti in legumi, verdure, aromi, frutta, cereali;
    • inulina, spesso contenuta negli integratori a base di fibre;
    • lattosio, presente in latte, yogurt, formaggi freschi, gelati e creme;
    • fruttosio, presente nella frutta fresca e disidratata, in alcune verdure, nel miele e nello sciroppo di mais;
    • sorbitolo, mannitolo e xilitolo, presenti in frutta fresca e succhi di frutta, verdure, gomme da masticare e dolciumi.

Fodmaps e gonfiore addominale

Dato che molti dei pazienti che lamentano gonfiore addominale convivono con la sindrome del colon irritabile o con una dispepsia funzionale (cioè con problemi di cattiva digestione non associati a una patologia specifica), la maggior parte delle terapie contro questo problema si basano proprio su trattamenti mirati ad alleviare questi due disturbi.

In ogni caso, ancora prima di assumere dei farmaci è importante agire sullo stile di vita, modificando eventuali abitudini non adeguate.

Il primo aspetto da prendere in considerazione è la propria alimentazione. A volte agire sulla dieta è addirittura sufficiente a risolvere completamente il problema.

I nutrienti cui è necessario fare più attenzione sono i FODMAPs.

Dato che sono presenti praticamente in tutti gli alimenti, eliminarli completamente dalla propria dieta è molto difficile e, per di più, questo comporterebbe gravi squilibri nell'apporto dei nutrienti di cui ha bisogno l'organismo (carboidrati, proteine, grassi, minerali e vitamine).

Per ridurre la sensazione di pancia gonfia basta seguire una dieta che ne sia povera, per un periodo che però non deve essere superiore a 6-8 settimane e affidandosi sempre alla cura e al parere di un medico o di un nutrizionista.

Fra gli alimenti a basso contenuto di FODMAPs sono inclusi:

  • alcuni tipi di frutta, come arance, fragole e frutti di bosco, melone cantalupo, limone e lime, banane, ananas e avocado;
  • alcune verdure, come carote, zucchine, lattuga, radicchio, verza, cetrioli, peperoni verdi, rape, barbabietole e spinaci;
  • piselli;
  • riso e avena (anche in fiocchi);
  • quinoa;
  • patate;
  • latte e derivati a ridotto contenuto di lattosio e formaggi stagionati (per esempio il parmigiano);
  • carni non processate;
  • uova;
  • pesce.

Sono, invece, alimenti ricchi di FODMAPs:

  • tutta la frutta eccetto quella sopra indicata, la frutta candita e la frutta sciroppata;
  • cavoli, broccoli, carciofi, asparagi, porri, pomodori e peperoni rossi;
  • funghi;
  • legumi, a eccezione dei piselli;
  • cipolla, aglio e scalogno;
  • frumento e derivati;
  • tutti gli alimenti che contengono glutine;
  • latte vaccino, yogurt, burro, ricotta e formaggi freschi;
  • le creme;
  • il latte di soia;
  • le carni lavorate, marinate o speziate.

Fra le bibite, è bene ridurre il consumo delle bevande gassate, soprattutto se ricche di zuccheri.

Infine, in caso di stitichezza è bene non assumere fonti di fibre ricche di FODMAPs per migliorare il transito intestinale. Per esempio, rispetto alla crusca è meglio preferire fibre scarsamente fermentabili come lo psillium.

RIMEDI CONTRO IL GONFIORE ADDOMINALE

Sempre nell'ambito dello stile di vita, anche un'attività fisica regolare aiuta a combattere il gonfiore addominale. È, inoltre, possibile assumere alcune sostanze che possono alleviare questo disturbo, come per esempio:

  • sostanze che riducono i gas intestinali (dimeticone, carbone vegetale, alfa-galattositasi);
  • fermenti lattici probiotici, anche se la loro efficacia può variare da ceppo a ceppo;
  • nei pazienti con stipsi, integratori a base di fibre solubili, lassativi osmotici non fermentanti e stimolanti della secrezione di fluidi nel tubo digerente;
  • molecole che aumentano la motilità gastrointestinale (procinetici).

Esistono, infine, anche alcuni rimedi naturali utili contro il gonfiore addominale, come lo zenzero, i semi di finocchio e gli estratti di alcune erbe, per esempio Melissa officinalis, menta piperita, Fumaria officinalis. 

Gonfiore di stomaco e di intestino

Il gonfiore addominale è un sintomo soggettivo, mentre la distensione dell'addome può essere un suo segno oggettivo.

Altri possibili disturbi di cui si lamenta chi soffre di gonfiore di stomaco e di intestino sono:

  • sensazione di pesantezza addominale;
  • fastidi addominali;
  • sensazione di pancia piena;
  • irregolarità intestinali.

L'intensità dei sintomi può variare molto e la qualità della vita di chi ne soffre può essere significativamente compromessa, soprattutto in presenza di problemi come dolore addominale e diarrea.

Inoltre è sempre necessario consultare il proprio medico per ricevere un consulto mirato e professionale ed escludere la presenza di dispepsia funzionale, sindrome del colon irritabile o altri disturbi funzionali a livello gastrointestinale.

I consigli

Consigli utili per prevenire il gonfiore addominale

Il gonfiore addominale può essere causato da diversi fattori, ma alcune pratiche quotidiane possono contribuire a prevenirlo e a migliorare il benessere generale. A volte, infatti, è sufficiente adottare alcuni semplici cambiamenti nel corso della giornata.

Ecco alcuni consigli utili:

  • Mantenere un equilibrio nei pasti. Suddividere i pasti in porzioni più piccole può facilitare la digestione; è, inoltre, un buon consiglio limitare il consumo di cibi ad alto contenuto di grassi e zuccheri [1.4].
  • Mantenere un'idratazione adeguata. Bere abbastanza acqua durante il giorno favorisce il corretto funzionamento del sistema digestivo [1.2].
  • Praticare sport o regolare attività fisica. L'esercizio fisico, specie se effettuato con costanza e con la giusta frequenza, può migliorare la peristalsi intestinale, riducendo il rischio di crampi e gonfiore [1.5].
  • Fare attenzione a eventuali intolleranze alimentari. Identificare e gestire correttamente le intolleranze alimentari può ridurre la sensazione di gonfiore.
  • Ridurre la quantità di fibra nella propria dieta. Regolare l'assunzione di fibre può promuovere un sistema digestivo sano e più efficiente [1.1].
  • Limitare l'utilizzo di dolcificanti artificiali. Ridurre l'uso di dolcificanti artificiali nel caffè e nelle bevande può aiutare a prevenire eruttazioni e sensazione di gonfiore.
  • Utilizzare condimenti leggeri. Evitare l'eccessivo uso di condimenti grassi e di alimenti fritti o particolarmente pesanti può ridurre il rischio di irritazioni digestive e fornisce molti vantaggi anche per altre zone del corpo [1.3].
  • Allenare una buona gestione dello stress. Il rilassamento può influire positivamente sulla digestione e sulla prevenzione del gonfiore. Mantenere orari regolari per i pasti e l'attività fisica può stabilizzare il sistema digestivo.
  • Ricorrere a rimedi naturali. Tisane e infusi digestivi, come quelli a base di anice o finocchio, possono essere ottimi rimedi naturali per migliorare la digestione e prevenire il gonfiore [1.2].
  • Prestare attenzione durante il ciclo mestruale. Durante il ciclo mestruale, alcune donne possono sperimentare gonfiore addominale: un'attenzione particolare all'alimentazione può aiutare a gestire questo sintomo.
  • Evitare e monitorare le infezioni. Evitare cibi contaminati e, in generale, monitorare la salute intestinale può aiutare a prevenire i gonfiori legati a specifiche infezioni.

Seguire questi consigli, personalizzandoli in base alle proprie esigenze individuali, può contribuire significativamente alla prevenzione del gonfiore addominale e al miglioramento del comfort digestivo. In caso di sintomi persistenti, è consigliabile consultare un medico o un professionista della salute per ottenere una visita specialistica che permetta una valutazione più approfondita. In alcuni casi, il medico può prescrivere una terapia a base di antibiotici per aiutare il paziente a limitare i sintomi, specie se il gonfiore addominale è associato a uno squilibrio della flora batterica [1.6].